Tre anni fa
Tre anni fa a quest’ora camminavo nervosamente avanti e indietro in una sala d’attesa al piano terra del padiglione 25.
Il primo volume dell’enciclopedia della storia che quell giorno era in regalo con repubblica era ormai finito da un”ora.
E non chiamavano. Continuavano a non chiamare.
Tre anni fa abbiamo studiato ogni singola mattonella di quel pavimento, ogni singola imperfezione, ogni impronta di scarpe non troppo pulite.
E avrebbero dovuto chiamare un’ora, un’ora e mezza prima.
Tre anni fa l’avevamo visto per l’ultima volta senza la cicatrice che, netta, taglia in due il suo torace. Davanti alle porte della sala operatoria, pochi minuti prima del suo primo lancio col paracadute.
Avremmo dovuto aspettare le tre e mezza, prima che l’altoparlante gracchiasse il suo nome. E poi la corsa per arrivare davanti alla rianimazione.
E le porte tagliafuoco che lentamente si sono aperte sul volto sereno e stanco del cardiochirurgo
Come va? – queste sono state le sue prime parole.
Non le dimenticheremo mai.
Comments
Ho quasi 18 anni. Vi leggo da un po’ di mesi senza farmi sentire, e ora non so bene quali parole usare.
Sedici anni fa uscivo dallo stesso ospedale, dallo stesso reparto, con un problema diverso ma sempre al cuore, e tornavo a casa. I ricordi che ho sono dati più che altro dalla cicatrice che, netta come dite, taglia in due il torace.
Avete ragione, non siamo eroi, e quanto fastido dà sentirsi dire “poverina, eri così piccola, non è giusto..”. Eppure.. credo che avremo sempre qualcosa di speciale. Un cuore più testardo e determinato degli altri. Un attaccamento alla vita che sa di speranza. E siamo stati bambini (siamo, nel caso di Cesare) coraggiosi. Sono cose che restano dentro.. che non si dimenticano mai.
@Laura: benvenuta, Laura. Anche noi facciamo fatica a trovare le parole per rispondere alle tue, splendide.
Noi non abbiamo fatto altro che raccontare un’esperienza che da fuori non è visibile. Ma stiamo anche conservando i ricordi per quando Cesare raggiungerà la tua età e sarà in grado di gestirli e magari di conoscere altre persone come te.
Il contatto con “bimbi grandi” come sei tu ora è un dono prezioso. Grazie di averci seguito e di esserci. Se sei da queste parti speriamo di vederci alla festa dei piccoli grandi cuori domenica prossima.
Un abbraccio.