Sotto il tetto del letto
Dopo giornate di energia sprigionata, di capricci rimproverati, di pomeriggi dai nonni a correre per il corridoio, di altre corse in piazzetta evitando i motorini, di pipì nei tombini, di guido un po’ anch’io papotto, arriva il momento prima del sonno, la magia del castello-letto, il letto col tetto:
– Quando compio treee anniiii… cosa fa il ciuccio?
– Vola via, tesoro.
– E poi torna?
– Solo per fare la nanna, Cesare.
– E poiii, quando divento graaande… compio treee anniii… poi vado nelle palline!
– Sì, amore.
[Palline = spazio bimbi Ikea con pallestra, dove si entra solo a tre anni compiuti, ndr]
Tre anni tra sei giorni. I tre anni in cui un piccolo paracadutista si trasforma in un incursore irresistibile nella nostra vita, che parla, protesta, si oppone, ordina, ti cammina sopra. Si fa rimproverare, poi tiene il muso, tira sul col naso, ti fa la linguaccia e dice sei brutto quando fai così. Poi ti sorride e ti chiama papotto. E si trasforma in cuoco al volante di automobile e ti prepara ogni genere alimentare che non è ancora pronto. I tre anni dell’operazione ancora da fare, quella detta dei tre anni ma che viene sapientemente dribblata da cateterismi passati e imminenti. Tre anni da quel giorno che la mamma è stata ricoverata, proprio oggi, perché:
– Sai che quando sei nato oggi era l’ultimo giorno che sono rimasta a casa?
– Pecché?
– Perché tu eri nella mia pancia…
– …e volevo uscire, mammina?
E noi sapevamo che erano gli ultimi giorni al sicuro della circolazione intrauterina. Poi il salto nel mondo esterno. Poi il lancio col paracadute. Cosa che non ci ha impedito di caricare mobili, una mamma incinta senza più amnios e il suo sciagurato compagno, sul portapacchi della macchina nelle assolate ore centrali di un rovente parcheggio Ikea.
E intanto dal letto ci è sgusciato a far commuovere iMamy che ha dovuto riaddormentarlo, godendosi i suoi momenti sotto il letto del tetto.
Ci vediamo tutti alla festa il 9 settembre.
Comments
Bellissimo Post!!
Grazie, Pedro! 🙂