Impatto dell’architettura sacra nell’immaginario infantile
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Nell’inarrestabile routine imposta dai tandem-pargoli frapposto al tandem-lavoro esiste una piccola oasi dove ci rifugiamo ogni tanto: la pizzeria da Vito a San Luca, in cima all’omonimo colle bolognese.
Ci si conosce, si scambiano un po’ di battute, i bimbi hanno fogli e pennarelli a volontà, il mangiare è buono e quando Cesare e Ulisse sono stufi di stare a tavola possono scorrazzare per lo stanzone.
Erano i giorni freddi e grigi di novembre, San Luca avvolto nella nebbia illuminata dai suoi potenti fari giallastri aveva un che di mistico e spettrale, anche per noi miscredenti.
Usciamo dalla pizzeria, pronti per tornare a casa e il nostro sguardo viene rapito dal panorama sovrastante: San Luca, la luna, la nebbia. Cesare ammira lo spettacolo ed esclama:
Mamma, ma quella è la casa dei gatti!
Gli architetti barocchi sapevano il fatto loro, non c’è che dire.