Il dietro le quinte dell’arrivo del Tatinobis
Era una giornata grigia, una delle prime ad esser fredde in un inverno che di freddo ne ha visto ben poco.
L’aria sapeva di pioggia, di neve. Che non sarebbe arrivata, che i quadretti troppo idilliaci san di finto.
E noi in ritardo, come oggi, come sempre.
E c’era anche da sceglier la materna per Cesare, magari prima di andare in sala operatoria. Giusto per non avere fretta.
E proprio qui si inserisce una storia che non abbiamo raccontato, anche perché l’abbiam saputa molto tempo dopo.
La storia della telefonata di iPapy con Sandro, nostro amico pedagogista, per aver consiglio da lui su quale scuola scegliere.
La cosa curiosa è che Sandro in quel momento era al nido di Cesare.
E Cesare, per certi versi, ha assistito in tempo reale alla nascita del fratello, visto che proprio in quel momento ero in sala operatoria.
E il Tato quel giorno continuava a gironzolare intorno a Sandro, facendo finta di pomi.
Se avesse saputo fischiettare di sicuro l’avrebbe fatto.
E quando Ulisse è uscito dalla sala operatoria a conoscere iPapy, dall’altra parte del telefono Cesare l’ha sentito il frizzo nell’aria per l’arrivo del suo fratellino.
ha le antenne lunghe, quel bimbo.
Probabilmente sintonizzate sui 900MHz.
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E quella telefonata è durata proprio la mezz’ora di attesa critica nel pianerottolo di fronte alle sale parto.
Altro che padre che passeggia nervoso. Telefonata con analisi delle scuole che per gli infiniti casini nostri del 2007 (a cominciare dal cantiere allora appena avviato) avevamo evitato di visitare.
E poi è uscita una pediatra degna di Vogue: C’è il padre di Achille, Asdrubale, li’ì?