Ripasso: scuola di giornalismo

In testa la notizia essenziale o più recente. Di seguito i fatti di contorno, in fondo le cose accessorie.

OK, let’s get started:

Quando il focus della notizia è il caso Englaro e il tentativo di decreto:

CNN

[Dopo 16 paragrafi e oltre 3300 battute su 4200]

The case has been a controversial one in Italy, a heavily Catholic country where the Vatican has great influence.

Last Sunday, Pope Benedict XVI told pilgrims that “euthanasia is a false solution to suffering.” Tuesday morning, a top Vatican official was quoted in the Italian media saying, “Stop the killer hands.”

via Italy blocks comatose woman death bid – CNN.com

Bloomberg

[in coda a 7 paragrafi per un totale di 2166 battute]

Euthanasia is illegal in Italy, though patients have the right to refuse treatment. The law is unclear on whether refusal is permitted if the decision will lead to death, and also on what constitutes medical aid. The Englaro case has also attracted the attention of Pope Benedict XVI, who said Feb. 2 that the court decision provided a “false” answer to suffering.

via Bloomberg.com: Europe

BBC

[dopo 12 paragrafi e 1664 battute e questa precisazione]

Although opinion polls in Italy show the public is split over this case, the government now appears to have decided to adopt the position taken by the Catholic Church, our correspondent adds.

[ecco la stringata dichiarazione]

Senior Vatican officials have, in recent months, described attempts to stop feeding Ms Englaro as euthanasia. One cardinal said it amounted to murder.

On Sunday, Pope Benedict XVI added his voice to the debate about euthanasia, calling it a “false solution” to the tragedy of suffering

via BBC NEWS | Europe | Italian right-to-die move blocked

Quando il focus è il Vaticano e le sue influenze sulla politica italiana:

Financial Times

[paragrafo di apertura]

Pressure from senior Roman Catholic clerics has provoked an institutional crisis in Italy over the highly emotional case of a father seeking the right of his daughter to die having lain in a coma for more than 16 years.

[l’approfondimento, dopo 4 paragrafi]

The action brings fresh attention to the Catholic Church, following criticism of the Pope last Tuesday by Angela Merkel, the German chancellor, for his controversial rehabilitation of a bishop who expressed doubts in a recent interview as to whether the Holocaust had really happened.

via FT.com / World – Vatican provokes crisis over right to die

Santo chi?

Forse saremo uno Stato laico il giorno in cui la seconda carica del medesimo Stato, in aula, eviterà di chiamare il Papa “Santo Padre” – visto che per moltissimi cittadini non è né santo né padre – e lo chiamerà semplicemente il Papa o, meglio ancora, il “Papa dei cattolici romani”, come abitualmente si fa all’estero.

Alessandro Gigliogli – Segnali deboli dallo Stato confessionale

Sono piccole cose, certo. Da sempre però costituiscono i comportamenti di default del giornalismo e delle istituzioni italiane. C’è pure chi si commuove chiamandolo “Santo Padre”, come Bruno Vespa, specie quando ci ha parlato in diretta. Rispettabilissmo, se non lo pagassimo noi nello spazio di massimo ascolto.

Come il crocifisso nelle scuole o lo spazio spropositato dato ai funerali del precedente Papa. Mi ricordo che al momento dell’annuncio della sua morte stavo scanalando su Sky e tutti i canali di news (Fox, CNN, etc.) erano sulla diretta dell’evento. Un canale francese interrompe il suo telegiornale, dà la notizia, riassume la vita di Woyitila, tempo cinque minuti e dallo studio i conduttori dicono: beh passiamo ad altro.

Ecco: passiamo ad altro.

P.S.: già che ci siamo colleghi giornalisti, per favore, quando parlate di Padania, chiamatela cosiddetta Padania. Altrimenti dovremmo parlare con cognizione di causa di Paperopoli e Topolinia.

Update: il New York Times lo chiama pope senza neanche usare la maiuscola.

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