Benvenuta, piccola microblogger!

Un’altra bimba della rete è appena nata in diretta Twitter e FriendFeed.

Se due anni fa si poteva avere qualche dubbio sull’uso del microblogging in queste liete ma concitate occasioni, oggi le cose sono diverse. Twitter, per occasioni assai meno liete, è diventato mainstream, uno strumento di cronaca da saper usare.

Un abbraccione a Domitilla e socio che abbiamo seguito fin qua. Ora le toccherà cambiare il nome in codice.

Update: eccola 45 ore dopo.

Incendio ferroviario a Viareggio in diretta web

Incendio treno viareggio

[Via Alberto su Flickr]

Un incendio è scoppiato due ore fa (23:50 -29 giugno 2009) fa nella stazione di Viareggio: decine di feriti, due palazzine crollate, notizie frammentarie. Sui siti dei maggiori quotidiani c’è poco più di uno strillo:

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Su Twitter, youtube, Flickr e soprattuto Friendfeed, Alberto, che è di Viareggio, sta producendo una cronaca in diretta.

Ho provato ad aggiungere l’hashtag #trenoviareggio per meglio seguire la vicenda. Update: meglio cercare direttamente Viareggio su FriendFeed o Viareggio su Twitter.

Update: 2:28 – arriva un inviata di Repubblica:

In pochi minuti la tragedia è diventata un film dell’orrore su YouTube, mentre i blogger davano la cronaca in diretta. Uno di loro, Martina, riferisce: “Una donna è morta carbonizzata, e sono morti altri due uomini, per quel che si sa adesso”.

Update: 2:42 foto su Twitpic:

#Viareggio Viareggio Desaster on Twitpic

Link: news.google.it

Link: cronaca sarcastica della copertura televisiva:

Nel frattempo inizia la copertura dell’inglese Sky News con un reporter da Pisa (canale 512 satellite). Rete 4 dopo un TG rassegna stampa in differita comincia un film con Little Tony… Paolo Landi

Update: 3:15 Video girato alla stazione di Viareggio (via Macchianera Twitter)

Altro Video da Viareggio

La serie dei video di Alberto.

Video 1min dopo l’accaduto (impressionante per l’audio concitato).

Update: 3:44: la home di Repubblica si è adeguata:

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Allunaggio in diretta Twitter

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Twitter sta diventando sempre più mainstream, come già rilevava gg, temendo per le sorti di Facebook.

Ora Nature News ha deciso di ripercorrere le tappe dell’Apollo11 a 40 anni di distanza e lo fa dall’account Twitter ApolloPlus40.

Una fantacronaca, retrospettiva, esercizio di giornalismo, divertimento 2.0, chiamiamola come ci pare che a noi nostalgici piace assai.

Aggiunto subito tra i miei contatti.

(Via D. Weinberger)

Verso l’impresa 2.0 (con mio intervento)

Oggi pomeriggio il mio lavoro si interseca con la blogosfera in questo convegno:

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Si terrà il prossimo 27 e 28 maggio a Bologna un workshop gratuito per le imprese sulle tematiche del Web 2.0 e degli strumenti innovativi a disposizione delle aziende, organizzato da Confindustria in collaborazione con Unindustria Bologna e con gli esperti del CINECA.

L’obiettivo del workshop è illustrare come il ricorso agli strumenti ed alle tecnologie offerte dal “mondo 2.0” possa offrire alle PMI notevoli opportunità e vantaggi in termini di efficienza operativa, di visibilità e comunicazione, di penetrazione sul mercato.

(via CINECA)

Nel pomeriggio parleremo con i colleghi del caso di SPREAD Live, il portale sullo studio e prevenzione dell’ictus cerebrale cui abbiamo lavorato durante tutto il 2008.

Il convegno si potrà impietosamente seguire in diretta dalla pagina dello streaming CINECA. In seguito sarà disponibile come video on demand.

Si possono porre domande ai relatori (me compreso) dal blog che Confindustria ha creato appositamente per l’occasione.

Perché siamo venuti al MacDay?

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Ti ho invitato da qui e il perché te l’ho spiegato per bene sul sito del MacDay.

Qui non mi resta che segnalare il mio scarno photoset su Flickr (non avevo ricaricato la batteria della Nikon D100) e ringraziare Elena per il mio primo Poken (e per quello di Daria). Prendeteci il vizio così non saremo i soli.

Perché venire al MacDay

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Perché il MacDay 2009 comincia fra un’ora.

Perché quando abbiamo incominciato c’era ancora il System 7, senza la X, senza il Mac OS.

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Perché basta guardare le foto.

Premiazioni MacDay2008

Perché quest’anno c’è un documentario imperdibile.

Perché siamo ancora i soliti inguaribili fan-cazzisti che amano e ameranno sempre Apple come le figurine dei calciatori.

Perché ci sono le pizzate e continuano ad esserci.

Perché Nicola D’Agostino ci racconterà una bella storia.

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Perché abbiamo discusso via BBS.

Perché ci siamo scritti su diverse mailing-list.

Perché a lungo non si è capito se era meglio FreePPP o il PPP di Mac OS 8.

Perché noi it.comp.macintosh ma con MacSOUP.

Perché Marco Balestra e faqintosh.

Perché ormai c’è il web2.0, flickr, youtube, iChat AV, Skype, sempre in contatto ma è bello ritrovarsi lo stesso.

Perché al MacDay c’erano le catene di dischi in FireWire mentre Windows era ancora perso a cercare le stampati di rete.

Perché lo ZIP drive ha spopolato e la SCSI fumava al MacDay.

Perché da noi portatili Apple come se piovesse ma qualcuno riusciva a venire da lontano anche con una workstation G4.

Perché “al M.A.C. il POC gli fa una PIP” (antica citazione 🙂 ).

Perché ne abbiamo viste tante e tante ne vedremo ma mai mainstream saremo.

Perché RobRota e Tevac.

Perché Settimio e Macity.

Perché ci sono passate varie genie di redattori Applicandiani (con i miei pezzi sempre in ritardo).

Perché 13 anni dopo ci sono i figli di noi pazzi che possono scorrazzare felici per i prati di Casalecchio.

Perché Stefano ha un sito che ha ancora le pagine che finiscono in .html.

Perché con noi c’è sempre ClaZ.

Ciao Claz!

A Sasso Marconi i Radio Days e NGN

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Parte oggi l’edizione del 2009, centenario della consegna del Premio Nobel per la Fisica a Guglielmo Marconi, dei Radio Days a Sasso Marconi, sull’appennino alle porte di Bologna.

In questa IV edizione, una settimana di eventi ed incontri a tema Marconiano, dalla proiezione di di docu- drama, a mostre fotografiche, pièce treatrali, dibattiti, radiomerende e biciclettate. Finisce il 17 maggio, sul sito del Comune di Sasso il programma completo in pdf.

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A metà settimana, il 14 maggio la settimana culminerà nel convegno

NEXT GENERATION NETWORK – Convergenza digitale e territorio,

[…] momento di confronto tra i protagonisti pubblici e privati del settore Tlc per fare il punto sulle tecnologie di telecomunicazione, con particolare riferimento alle soluzioni che intendono contrastare il divario digitale.

Negli anni si è affrontato il tema della tecnologia wireless e comunità rurali, e le vivaci sessioni dedicate a Wi-Fi, Wi-Max e applicazioni di radio-comunicazione hanno dato il via a collaborazioni e sperimentazioni tuttora in corso.

L’edizione 2009 tratta di Next Generation Network, ovvero la convergenza dei vari sistemi di comunicazione verso reti che utilizzano il protocollo IP per la trasmissione dei dati.

I relatori sono tutti di enti locali o nazionali, centri di ricerca e provider Internet. Sarebbe bello che qualche blogger fosse stato coinvolto. Potrebbe essere un’idea per l’edizione 2010.

Nel frattempo invito chi non è preso tra figli e settimana lavorativa a farci un salto e a raccontarcelo sul sul blog.

25 aprile

Un bacio per il mio ragazzo

Come ogni anno ci si incontra all’angolo del Nettuno, dopo aver camminato per una Bologna che si riempie di corone d’alloro.

Folla composita, giovani, vecchi, fazzoletti dell’ANPI. Alzabandiera, picchetto d’onore, gonfaloni (nota agli organizzatore: la musica de Il Gladiatore per favore no).

Cesare chiede “ma dove andiamo”?

E noi: “a salutare i Partigiani”.

A transenne aperte, quando la piazza riempie di gente, durante il bel discorso sulle tappe della Costituzione, vedi la gente che viene a vedere le foto del monumento, appese sul muro delle fucilazioni che un tempo portava la dicitura posto di ristoro per partigiani.

Negli sguardi dei vecchi, nelle carezze delle donne e nel trotterellare dei bambini c’è tutto il 25 aprile. Il punto di contatto fra il racconto e la realtà.

Fiori freschi

Come al solito in questi casi mi trovo meglio con le immagini. Vi invito a vedere le quasi 70 foto che ho pubblicato su Flickr.

P.S.: ultima nota per gli organizzatori: le carrucole per l’alzabandiera andrebbero messe oltre l’altezza bambino… abbiamo rischiato di dovere dare imbarazzanti spiegazioni per una tricolore a mezz’asta. 🙂

Compleanni di aprile

Scopro ora che oggi sono nate diverse persone, blogger e non.

Auguri a tutti, da Skype mica vedevo l’elenco completo.

Update: per un giorno mi ero perso il Maestro Jedi Gaspar. Auguri! Nei commenti abbiamo recuperato e fatto gli auguri al nostro codice fiscale™.

Bisognerebbe recuperare il wiki con i blogger-compleanni e integrarlo nelle apposite pagine di wikipedia.

Non è solo un diario

Recentemente mi sono trovato a ribadire la mia opinione sul significato e le implicazioni di scrivere in pubblico. Al di là di questa occasione ne avevo già scritto qua e là nei commenti dei blog altrui o su FriendFeed: il tema mi appassiona e trovo che sia legato al concetto di intelligenza collettiva e alle conseguenze naturali di un ecosistema di pubblicazioni personali, non vere e proprie regole (nel senso di imposizioni cui obbedire) ma strutture intrinseche naturali, catene montuose o spine dorsali dell’ecosistema.

Il rischio tuttavia è di notare solo gli esempi negativi, anche per un amante della discettazione in sé qual è il sottoscritto.

Un altro tema che mi sta a cuore di cui invece ho parlato raramente è la funzione di autoanalisi del blog. Per ora ho molte idee e molto confuse, motivo per cui ho tardato a metterle in ordine. L’idea di base è che la scelta degli argomenti, dei modi e dei tempi di scrittura può fungere molto efficacemente da scoperta del sé o almeno di approfondimento.

La cosa è molto evidente in un diario personale ma non è il solo terreno di gioco disponibile. Certo è che in un diario la parte difficile è raccontarsi senza sbracarsi, compito non facile che cerchiamo di fare su iBaby. Portare delicatamente alla luce qualcosa di sepolto da lungo tempo è un grande risultato.

Quando mi imbatto in esempi positivi di questo tipo mi fermo a leggerli e faccio tanto di cappello.

Quando qualcuno, come la mamma di una ragazza gravemente malata conosciuta per caso in treno anni fa, mi racconta spontaneamente un episodio privatissimo e dignitoso, ciò mi fa sentire onorato. Anche se un minuto dopo tutto torna come prima, da bravo spaccatore di capelli in 2n.

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