Readability: web e giornali dalla pubblicità alla lettura

Sono giorni caldi per la storia d’Italia. Un tantino e via. La mia frequentazione dei quotidiani online è decisamente aumentata e di conseguenza è stata messa a dura prova la mia sopportazione per l’impaginazione da portalone anni ’90.

Dopo la geniale trovata di impadronirsi dell’intero sfondo del giornale la novità di oggi delle fervide menti dei creativi del web ha partorito un banner a espansione che si allarga fino a metà pagina per poi chiudersi da solo, una volta assicuratosi che di prima mattina ti sia venuta voglia di fare snowboard con un’auto nuova (o almeno così ho capito io prima del primo caffé):

repubblica_pubblicità

Oggi piuttosto che leggere avrei chiuso il browser se da qualche mese non avessi avuto una comoda bookmarklet

readability_bookmarklet

che mi trasforma la pagina di Repubblica in quella di un ebook:

repubblica_readability

Leggere dovrebbe essere un diritto, e proprio ad un articolo Pennachiano di A List Apart in difesa del lettore, arc90 ha risposto con un esperimento chiamato Readability.

Si tratta di un javascript che, istallato come bookmarklet, analizza la pagina che stiamo leggendo e la riformatta secondo le nostre indicazioni per trasformarla in una pagina elegante e comoda da leggere.

Readability è un gioiellino di programmazione web, funziona egregiamente su pagine che hanno un evidente contenuto principale di testo (è inutile su tutte le home page, per intenderci) ed elimina tutto il rumore di fondo costituito sia dalla pubblicità sia dalla cattiva impaginazione, ostinatamente reminiscente dell’impaginazione su carta.

Istallato per fare una prova dopo la segnalazione di John Gruber non riesco più a farne a meno: funziona egregiamente sui maggiori quotidiani (Repubblica, il Corriere, la Stampa, l’Unità, curiosamente non va sul Giornale), praticamente su tutti i blog di WordPress e Blogger.

Punto Informatico è tornato un piacere da leggere, quasi com’era nel 1996. Niente più banner lampeggianti a metà articolo.

Fin qui il dato tecnico. Dopo qualche mese di uso una riflessione sul concetto di lettura online mi è venuta a galla. Prima di tutto la comodità percettiva: forse è l’età, forse la maggiore disponibilità di grandi monitor ma io mi trovo molto meglio con i font ingranditi ed eleganti; l’occhio più riposato, il senso estetico appagato, riesco a concentrarmi meglio su quello che leggo. La mia soglia di distrazione si è pericolosamente abbassata e così come non sopporto i rumori intorno a me, basta un titolone sparato o un richiamo di spalla per spostarmi l’attenzione.

Il secondo punto è proprio l’attenzione: più il web sposa la personalizzazione del contenuto, l’andarsi a procurare ciò che si desidera nella forma che si desidera e più l’attenzione diventa una “merce” delicatissima. Purtroppo questa merce viene contesa a suon di urli dai messaggi pubblicitari. Il cervello riceve, tramite occhio e orecchio (su web come sulla tv), degli strattoni continui e sempre più forti. In televisione il cervello sta sul binario del palinsesto e della diretta, su carta sta su quello dell’impaginazione ma sul web passeggia per i fatti suoi.

Sul web quel che conta è l’interesse, non l’attenzione.

L’interesse è duraturo, l’attenzione è momentanea: se catturi quest’ultima col tuo banner elastico e lampeggiante, a breve termine la ottieni ma a lungo termine ottieni il mio fastidio, ovvero il mio interesse negativo. Su questo i pubblicitari del nuovo millennio dovrebbero ripensare le loro strategie.

Spazzare via l’impaginazione non è un attacco o denigrazione vero chi pubblica contenuti, anzi: è un atto di rispetto e interesse, appunto. Se ti leggo, ti voglio leggere con calma, a modo mio, ripago con il mio tempo e la mia concentrazione la fatica che ci hai messo a scrivere. Se il contenuto è buono questo meccanismo di feedback virtuoso si innescherà da sé. E questo vale per i miei blogger preferiti, per gli editorialisti preferiti e anche per i notizie che “tocca” leggere.

Make good products.

Primarie PD: Il gioco dei tre tag cloud

Ho passato parte della mattina a smuovere la mia indecisione su chi votare alle primarie e ora, a pochi minuti dal voto, non posso dire di aver deciso completamente.

Ho scandagliato i siti dei tre candidati saltando come tra i sassi di un torrente tra le dichiarazioni propagandistiche, gli slogan e la (discutibile) grafica dei siti. Poi ho ascoltato la sintesi delle tre posizioni su youdem.tv. Ho cercato di sentire le corde toccate dai loro messaggi più che analizzare freddamente i contenuti.

Sono quel vecchio tipo di elettore che cerca un candidato che gli somigli, che gli sia risonante almeno nelle armoniche principali perché il senso di fare il possibile in sintonia, qualora ti trovassi a governare in un mare di letame controcorrente, è meglio di cercare di fare l’impossibile con meno sintonia.

Probabilmente questo mi colloca nella tradizione più italica ma posso farci ben poco, almeno per ora.

L’unica mossa analitica che mi è venuta in mente è stata quella di rubare il lavoro a webgol e rappresentare con un tag cloud (thanks to Wordle) le mozioni dei tre candidati.

Non ne ho trovato traccia nei tre siti che abbondano, con scelte diverse, di link a social network e web2.0. Guardandoli mi è venuto voglia di non scriverne il nome corrispondente. Sapreste riconoscerli a colpo d’occhio, senza sbirciare il nome del file immagine? Sotto ognuna il link al testo completo della mozione.

Mozione 1

Scopri la mozione 1

Mozione 2

Scopri la mozione 2

Mozione 3

Scopri la mozione 3

Blogfest – la foto di gruppo panoramica

Quasi mi dimenticavo di pubblicarla… forse l’espressione più realistica di ciò che è stata la Blogfest e ottimo surrogato nel mio ennesimo post in ritardo.

P.S.: se ve lo foste persi il primo photoset uscito dalla mia Nikon è Facce da Blogfest 2009.

Google vs. magistratura italiana visto da Corriere e Macworld

Oggi nel passarmi un po’ dei 18mila post non letti in Google Reader, mi imbatto in un titolo curioso di Macworld USA:

Report: Google accused of violating Italian law

An Italian prosecutor has accused Google of violating Italian and European regulations in the way it handles its e-mail communications, the Corriere della Sera newspaper reported Monday.

L’articolo non linka il Corriere, ma basta una breve ricerca sul sito e trovo il pezzo del 28 settembre:

Milano, i pm contro Google: «Nasconde i suoi dati» – Corriere della Sera

Il procuratore: «Informazioni rimosse violando la legge». La replica: «Decidiamo noi cosa svelare»

Entrambi gli articoli riportano i fatti in maniera abbastanza completa (i magistrati italiani si lamentano che Google non fornisca i dati dei sospettati né li trattenga per 12 mesi) con una differenza: la “replica” citata dal Corriere si limita ad una frase ufficiale della vicepresidente degli affari legali di Google, Nicole Wong.

Macworld invece è andato ad informarsi direttamente telefonando alla portavoce di Google Simona Panseri, riportando una replica più approfondita (“La Polizia Postale può conferma che Google ha sempre collaborato alle indagini”) da cui si impara, tra l’altro che:

Wong’s letter was confidential and its publication could damage the interests of honest Internet users in Italy, Panseri said.

Il Corriere, pur meritevole di un paragrafo esplicativo sul concetto di cittadinanza in rete, dedica quasi tutto il pezzo alla chiosa per esteso della lettera di Carnevali, cita una frase della lettera riservata di Wong e non alza il telefono per cercare una conferma.

Macworld, che di solito si muove fra Twitter, aggiornamenti di Mac OS X e applicazioni Mac, si prodiga a cercare un riscontro e un altro punto di vista.

iTunes 9.0.1: l’aggiornamento che cura il Mini Player

Avevo appena fatto in tempo a notare il cambio di comportamento dell’interfaccia di iTunes 9 che Apple fa uscire l’aggiornamento a iTunes 9.0.1 che tra, le altre modifiche, fa ritornare il comportamento usuale del bottone di zoom:

iTunes 9.0.1 provides a number of important bug fixes, including:

  • Resolves issues browsing the iTunes Store.
  • Addresses a performance issue where iTunes may become unresponsive.
  • Fixes a problem where iTunes may unexpectedly quit.
  • Fixes a problem syncing Podcasts in playlists to iPod or iPhone.
  • Fixes a problem sorting albums with multiple discs.
  • Addresses an issue with the Zoom button not switching to Mini Player.
  • Improves application syncing for iPod touch and iPhone.
  • Genius is now automatically updated to show Genius Mixes.

(via Aggiornamento Sofware di Mac OS X e iTunes 9.0.1 su Apple Support)

In rete se ne è accorto già Macworld ma non la stessa Apple che non ha ancora aggiornato la pagina di supporto:

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Riproduzione libera

(riproduzione libera)

via Piovono rane

Dal post di oggi, Alessandro Giglioli si fa beffe delle sempre più diffuse avvertenze © RIPRODUZIONE RISERVATA che compaiono in fondo agli articoli, sia cartacei che sul web, dei principali quotidiani.

corriere_riproduzione.png

iTunes 9 Mini Player

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Abituato com’ero a minimizzare iTunes cliccando sul bottoncino verde che commutava fra finestra intera e miniplayer non riuscivo a capire il ritorno al funzionamento tradizionale dello stesso bottone su iTunes 9.

Un po’ di esplorazione fra i menu e ho trovato un bel comando Switch From/To Mini Player in fondo al menu View (menu Vista in italiano).

Mi sono poi chiesto quale sarebbe stato il corrispondente comando per il mouse e mi sono detto: è una variante del click sul bottone verde, mettiamoci un option davanti… et voilà, funziona!

Per fortuna a fronte di un cambio di comportamento inaspettato, Apple ha mantenuto la sua consueta logica per il click.

Un giretto su Google e ho trovato riscontro su macosxhints, e una discussione su Newton Poetry che ha causato l’aggiornamento della pagina di supporto Apple.

Update: Apple ha pubblicato l’aggiornamento di iTunes 9.0.1 che sistema l’anomalia.

Il leone del Corriere in Afghanistan

Prima pagina del Corriere.it di oggi
Prima pagina del Corriere.it di oggi

Si tratta naturalmente di una coincidenza ma la sperimentazione di nuove e mirabolanti forme di banner flash sul sito del corriere mal si sposano con la notizia tragica che prende tutto lo spazio comunicativo della pagina.

Tuttavia, anche in occasioni meno tragiche, alla strategia banner che fa da sfondo io ci ripenserei. Sempre che non si voglia partecipare al festival degli accostamenti assurdi.

Casette trentine in abruzzo: reality check

Trentino - corriere delle alpi 15 settembre 2009
Copertina Trentino corriere delle alpi 15 settembre 2009

Torno da un weekend lungo dai nonni Trentini. In paese si parla della consegna delle casette in legno per i terremotati in Abruzzo.

In un posto in cui ti smontano le panche e i tavoli di una festa di paese quando i musicisti sono ancora sul palco (che ironizzano sul trattore che gli passa davanti con il carico da sgombrare), in cui hanno finito quasi prima di cominciare, in cui sistemi i tuoi occhi a colpi di laser nell’ospedale pubblico con pochi giorni di attesa, in cui si mangia a mezzogiorno e si sparecchia a mezzogiorno e venti è logico che si rincorrano voci orgogliose su casette già pronte a fine maggio, sul farsi da soli gli attacchi di luce e acqua e scarichi per le cucine da campo appena consegnate in Abruzzo per non dover aspettare gli addetti ai lavori. In un posto piccolo la rete sociale ti collega in un solo passo a qualcuno che lavora nel settore o che ha notizie dirette.

Ma sono solo voci, appunto, impossibile per un non professionista trovare dei riscontri che possano prepararti alla corretta lettura dei fatti presentati del grande show della serata.

Tutti i weekend in cui vado su mi trovo sul tavolo Il Trentino, uno dei due giornali più letti della regione. I titoli e gli articoli non lasciano dubbi ai sentimenti locali riguardo ad attribuzione ed efficienza della costruzione delle casette. La prima pagina di oggi titola “Spot con le casette trentine”, per dire.

Una cosa però si può fare: un bel reality check. Ci vuole poco a capire che casette trentine è una locuzione ricorrente negli articoli che hanno parlato della cosa. Perché non fare una verifica sul sito del quotidiano trentino?

Ordinando i risultati per data si scopre, tra l’altro:

Il 18 aprile 2009 (13 giorni dopo il sisma) in Ecco le case trentine per gli Abruzzesi si hanno già 20 abitazioni pronte e fondi della provincia stanziati:

Venti di queste confortevoli abitazioni sono già pronte mentre per l’acquisto delle altre 80, il cui costo si aggira attorno agli 860 euro a metro quadrato, la Provincia di Trento, che ha stanziato 4 milioni di euro prelevati dai fondi di riserva, svolgerà altre gare d’appalto coinvolgendo le circa quindici aziende trentine che producono questo tipo di prefabbricati.

Il 9 maggio 2009 Dellai, presidente della provincia autonoma di Trento in conferenza stampa:

Ci siamo impegnati a costruire almeno 100 casette in legno che speriamo di ultimare entro luglio. Da lunedì cominceremo a montarle. Vi troveranno ospitalità circa 600 persone.

Il 21 maggio 2009 il presidente della Federazione dei corpi dei vigili del fuoco volontari del Trentino, Alberto Flaim assicura: Abruzzo, entro luglio pronte 200 casette in legno

Le prime cinque sono già in fase di costruzione a Coppito mentre, in un’altra frazione dell’Aquila, a breve inizierà il montaggio di un villaggio per malati di mente. Altre ottanta saranno costruite nel comune di San Demetrio mentre le rimanenti troveranno posto a San Gregorio, Fossa e Coppito. Le casette, ad un piano con due o tre stanze, sono fornite da tutte le ditte trentine del settore e costano ciascuna 40 mila euro. Cento di queste sono finanziate dalla Provincia autonoma di Trento, le altre 100 da associazioni di volontariato e con collette di privati.

Il 9 luglio 2009 – La Merkel loda i trentini

Anche Bruno Vespa, giornalista di origini aquilane, non ha voluto mancare: «E’ meraviglioso – ha affermato ieri- quello che i trentini stanno facendo qui, del resto la loro capacità di intervento in situazioni difficili è ben nota». Il paese di Onna conta già quattro casette in legno, «doppie», composte ognuna di due unità abitative, così da poter ospitare otto famiglie. Grande è stata la soddisfazione dei centoventi trentini che attualmente operano nei sei cantieri abruzzesi, per l’interessamento manifestato per il loro impegno verso le popolazioni terremotate dalle autorità. Entro fine settembre saranno completate le 241 casette antisismiche in legno costruite a Coppito, Stiffe, San Demetrio, Sant’Angelo e Onna, comuni abruzzesi devastati dal terremoto del 6 aprile. Altri 107 alloggi sono in fase di definizione. Lorenzo Dellai ha espresso grande soddisfazione: «Le casette di legno che stiamo allestendo, in collaborazione con la Croce Rossa nazionale, rappresentano una valida risposta ai disagi che inevitabilmente stanno vivendo le tante persone alloggiate sotto le tende. Entro settembre contiamo inoltre di aprire l’asilo infantile di Onna». Per la ricostruzione in Abruzzo la Provincia ha stanziato finora 4 milioni di euro.

Infine il 7 settembre 2009 ci sono le Lodi di Napolitano al Trentino.

(aggiornamento del 16 settembre) Il 15 settembre 2009 – Dellai, spot involontario al premier:

di Gianpaolo Tessari TRENTO. Uno spot coi fiocchi al governo Berlusconi a livello di immagine. E, ironia della sorte, glielo confeziona oggi una delle rare amministrazioni di centrosinistra di tutto il Paese, quella di Lorenzo Dellai. E’ la consegna delle casette di Onna, divenuta show mediatico. La disciplina asburgica dei trentini, la proverbiale organizzazione della Protezione civile di casa nostra ed anche, ammettiamolo, una non comune disponibilità di risorse finanziarie, hanno fatto sì che il Trentino oggi possa consegnare un signor villaggio prefabbricato agli abitanti di Onna.

Guardatevi i risultati di ricerca per maggiori dettagli o consultate i contenuti a pagamento più recenti.

Le lodi di Napolitano sono confermate e raccontate anche dall’Ufficio stampa della provincia di Trento.

Onna – La visita del Capo dello Stato ai terremotati d’Abruzzo ha registrato quest’oggi la tappa al villaggio che sta nascendo ad Onna, il paese simbolo del terremoto dello scorso aprile. E’ qui che il ‘sistema trentino’ sta realizzando su incarico della Croce Rossa Italiana uno dei più grossi insediamenti per dare una sistemazione dignitosa ai terremotati. Ad accogliere Napolitano anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai.

Oggi Dellai usa toni conciliatori:

“Siamo un po’ a disagio in questa enfasi mediatica, perché siamo abituati a lavorare con molta discrezione senza tante grancasse”, sottolinea Dellai, che domani guiderà la delegazione trentina in Abruzzo dove verrà inaugurato il villaggio di case in legno ad Onna. “Devo anche dire che sono contento se sarà possibile far conoscere l’impegno dei trentini – ha continuato Dellai – Lo facciamo senza nessuna arroganza, ma pare anche giusto dare conto di quello che riusciamo a fare e dell’impegno che abbiamo messo in campo”.

“Si parla molto di questa consegna di Onna, di domani, perché è sotto i riflettori. Lo è per il fatto che ci sarà il presidente del Consiglio – ammette Dellai – per il fatto che ci sarà una ripresa di alcune importanti trasmissioni televisive. Però voglio fare notare che per noi trentini questo è solo un tassello della collaborazione messa in campo. Ci sono tanti altri cantieri che abbiamo realizzato e stiamo realizzando, con lo stesso impegno e con la stessa serietà“.

Sono curioso di vedere come queste posizioni si integrino con il cambio di cartello sul cantiere di Onna: che ci sia collaborazione stato-provincia è chiaro. Come siano distribuiti i rispettivi pesi un po’ meno.

Update 1: scopro solo ora che Dallai ha un blog in cui esprime le posizioni odierne che ho già riportato e riceve anche commenti accesi.

Update 2: dopo la mezzanotte si sbloccano i contenuti del giorno prima, li aggiungo alla lista.

Update 3: dalla rassegna stampa notturna dei giornali del 16 settembre vista su SKYTG24 non ho mai visto la parola “Trentino” o “Casette Trentine” citate in nessun titolo. Se qualcuno la nota nel testo degli articoli me lo segnalerebbe nei commenti? Grazie.

Update 4: su l’Unità un virgolettato di Dellai (o dei suoi progettisti, non è chiaro) chiarisce tempistica e consegna:

“Abbiamo impiegato 43 giorni esatti per realizzare il villaggio, sono casette antisismiche, abbiamo cercato di renderle anche graziose, colori pastello, parquet in terra, finestre grandi, ognuna ha un pezzetto di giardino davanti e il posto macchina. Se ci avessero dato subito il via libera le avremmo potuto consegnare anche prima”.

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