Poco fa stavo ascoltando distrattamente la tv, rimasta sintonizzata su Rai 2 mentre cercavo un DVD per il relax serale.
Il TG2 era appena finito e gli era seguito lo spazio di approfondimento TG2 10 minuti. L’argomento era interessante: figli affidati ad un genitore straniero cui viene impedito il contatto con il genitore italiano. La storia è tutta e lieto fine: Nicola De Martino, ha riabbracciato il figlio Luca vissuto in Australia fino ai 18 anni. Storia interessante ma seguita con distrazione causa stanchezza serale.
Ad un tratto ecco che TG2 10 minuti entra nel vivo, fedele alla sua presentazione:
10 Minuti Un’agile finestra informativa sui fatti, personaggi e questioni più calde della realtà nazionale ed internazionale.
Appena viene chiesto a De Martino di ricostruire l’inizio della vicenda, prima si emoziona e poi mette una mano dentro la giacca. L’ospite estrae quindi dalla tasca una boccetta, si cosparge di liquido e dice:
Questa è benzina. Ora mi do fuoco se non mi fate leggere questo foglio!
Il conduttore, Maurizio Martinelli, reagisce dominando un evidente panico, calmando l’ospite (che nel frattempo viene immobilizzato e rimesso a sedere dagli aiutanti di studio) e lo invita a illustrare i punti salienti del comunicato che altrimenti sarebbe troppo lungo da leggere. Inizialmente l’uomo non vuole cedere, vuole la lettura integrale ma alla fine ha l’opportunità di spiegare tutte le sue proposte, peraltro sensate, inerenti il coordinamento fra enti e ministeri finalizzati ad evitare il ripetersi di fatti di allontamamento filiale.
Martinelli riprende il controllo della situazione, dice di non voler sottostare al ricatto dell’ospite e lo riporta sulla scaletta: raccontare la sua esperienza per filo e per segno. Il tono è duro, da rabbia trattenuta ma corretto e rispettoso. De Martino risponde, il figlio viene fatto intervenire.
Martinelli alla fine impone all’ospite di chiedere scusa al pubblico, l’ospite si scusa dicendo che lo ha fatto per altri casi come il suo, ormai risolto.
Martinelli guarda in camera, terreo, chiede scusa dell’accaduto al pubblico e si congeda in maniera molto secca. Sigla.
Fine?
No, parte la musica del TG2, scorrono i primi titoli e si sente l’audio di Martinelli, stentoreo:
Lei è un pezzo di merda!…
Fine.
Sorvoliamo sulla banalità del fuori onda. Sorvoliamo sulle repliche che forse vedremo su Stricia e Blob (ma non ne sarei tanto sicuro). L’episodio lascia ben altra amarezza: l’amarezza della doppiezza televisiva, del salvare le apparenze salvo poi rifarsi a telecamere spente. L’autocontrollo di Martinelli che serve solo a salvare la tranquillità delle sale da pranzo italiane alle nove di sera. L’autocontrollo che avevo sinceramente ammirato due minuti prima, la bravura di riportare un ospite sul suo binario che si infrange contro la telecamera spenta con la cafoneria di un automobilista nel traffico che ti aggredisce se al semaforo non schizzi via allo scattare del verde.
L’ospite aveva evidentemente preparato il suo gesto che è stato offensivo nei confronti della televisione e di noi telespettatori oltre che pericoloso (sempre che non si trattasse di simulazione, nel qual caso abbiamo subito anche la beffa). Nessuna giustificazione per lui quindi.
A telecamere spente mi sarei aspettato ovviamente una qualche reazione nervosa, uno sfogo tipo “ma cosa le è preso?”, “E’ impazzito?”, “Poteva dare fuoco a tutto lo studio, si rende conto?”. Qualsiasi cosa ma non un’aggressione. Una rabbia che fa a pugni con il tentativo di tranquillizzare gli italiani fatto – con bravura – due minuti prima.
E allora? Allora si tenga fede al motto di TG2 10 minuti:
10 Minuti Un’agile finestra informativa sui fatti, personaggi e questioni più calde della realtà nazionale ed internazionale.
Ci fornisca un’agile finestra informativa su una calda questione nazionale: cosa è successo dopo la sigla di chiusura? Cosa ha detto a De Martino? Come ha risposto quest’ultimo? Il fatto ha avuto conseguenze legali? Quell’offesa in diretta ha suonato come il “continua” di una storia a puntate. Bene, sono qui a chiedere quel seguito: voglio capire se da offeso lei è diventato offendente o se quell’epiteto si è spento confluendo in una discussione civile.
E il seguito mi piacerebbe vederlo in televisione, con un’altra puntata della rubrica, perché siamo ormai in un’epoca in cui Internet puo’ spostare il finale di una trasmissione oltre la sua sigla di coda: basta cercare il filmato on demand che la stessa RAI mette a disposizione istantaneamente su RaiClick tramite lo stesso sito del TG2: basta andare alle ultime due puntate. Visto che le date scorrono in questa pagina ecco il link al TG2 del 7 dicembre 2006 delle 20:30 oppure il link diretto allo streaming Windows Media (unica via di vedere il filmato con il Mac). La rubrica 10 minuti comincia circa al minuto 37. Salvarlo a colpi di QuickTime e flip4Mac è uno scherzo. Il passo verso youtube e il p2p è ancora più breve.
Update: il tempo di scrivere questo post e convertire il video ed ecco che la notizia va in prima pagina sui siti dei maggiori quotidiani. Finora solo uno si è accorto del finale a sorpresa.
Update 2: nella notte lo hanno detto quasi tutti, compreso il TG5 delle 1:30 con tanto di insulto finale.
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