(ma non è detto che non lo porti sotto bolsi.org)
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Anch'io col mio blog. Ecco.
Già, è tanto che non riguardo la pagina del blog che non mi ero nemmeno accorto che qualcuno aveva risposto al mio ultimo post (primo e al momento unico commento, per i chi si fosse perso).
Orbene, provvedo.(Via PaperBlog.)
Conosco Antonio e Vincenzo da diversi anni ormai, prima per via informatica e poi per via personale. Era il 1998 quando aspettavamo Episodio I su it.fan.starwars e i due discutevano assiduamente, con una curiosa similitudine nello stile di quoting e di educatissima netiquette.
Più avanti ci siamo sentiti su mailing list (sempre a tema SW) e anche lì si notava lo stesso fenomeno. Infine siamo diventati anche colleghi di lavoro e nelle mail interne si ripete il pattern.
Che c’è di strano nel vedere due persone che si parlano codialmente in perfetto stile internettiano? Niente, a parte che i due sono fratelli e abitano a pochi piani di distanza nello stesso edificio. E sì che alle cene comuni si parlano anche per davvero!
Detto ciò confesso pubblicamente che facciamo chiamate di pausa-caffé da un tavolo all’altro via chat. Gioie e dolori dell’open space…
(Via manteblog e Punto Informatico .)
E aggiungo che Grillini lo ha rivelato a Caterpillar di qualche giorno fa (da cercare nei podcast), come inviato segreto di Cirri e Solibello in Parlamento: ho salvato le rassegne stampa, ho salvato quelli come voi.
Il club. Vai a leggere, non dico altro.
(Via Gaspar Torriero gone verbose.)
Mi associo. Leggere, obbligatoriamente.
Ecco un'altro divertente faccia a faccia fra Gianluca Neri e un prodotto Apple.
Rileggendo gli estratti dei precedenti match, ho l'impressione che il Nostro sia preda della sindrome da utente PC che osserva il mondo Mac da fuori senza sperimentarlo.
Il dialogo con iTunes è divertente, non lo nego:
Ricordo come fosse oggi il giorno in cui svariati blogger riportarono la notizia secondo la quale un autorevole mensile specializzato americano aveva definito iTunes della Apple ‘il miglior programma che sia mai stato scritto per Windows’.
Perché lo dico? Perché ho acquistato un nuovo, fiammante iPod Photo da 60 Gb […]Ripeto il rito dell’ispezione della mia “libreria” di files musicali, e già lì si inizia con le fesserie:
– “Sposto i files nella nuova cartella che io, iTunes, ho creato, e li rinomino tutti come cazzo pare a me?”.
– No.
– “Li converto da mp3 nel fantasmagorico formato ACC?”.
– No.
– “E nel formato Apple Lossless?”.
– No.
– “Sicuro?”.
– Sì.
– “Creo il nome del file con il numero della traccia?”.
– No, porca zoccola, il numero della traccia c’è già, e nel formato che piace a me: limitati a copiare questi cazzo di files!
– “I brani sono troppi e non c’entrano in 60 Gb. Vuoi selezionare quelli da copiare o preferisci che crei una nuova playlist?”.
– Voglio selezionarli.(Via Macchianera.)
Da esso si evince però che non si può cavare sangue da una rapa: come fai a voler usare un prodotto Apple, studiato per darti il massimo di integrazione con il suo software, con un altro programma, o un approccio troppo personalizzato?
Se un prodotto ha una sua logica, prima è utile procedere secondo le sue direttive, e poi, se proprio non ti piacciono, fare a modo tuo. Almeno capisci a cosa vai incontro…
Procedendo by the book prima o poi forse anche il buon Gianluca capità che è inutile complicarsi la vita con il funzionamento kafkiano dei PC… 🙂
Parola di Mark Pilgrim:
My name is Mark Pilgrim, and this is my personal home page.
From July 2001 to October 2004, I published a weblog here. (You can still browse the archives if you like.) Now that everyone and their dog has a weblog, I've gone retro and converted it back to a home page, like the one you made for your dog in 1996 and promptly forgot about. Everything old is new again.
Mark è stato un grande blogger che ha saputo travasare le sue immense conoscenze di programmatore sulle sue pagine, unendole ad una graffiante capacità di commento e polemiche sull'andamento delle tecnologie web degli ultimi anni.
Quando il W3C proponeva varianti contorte all'XHTML Mark lo cazziava. Quando l'RSS si complicava pure. Quando Movable Type è diventato roba commerciale è migrato a WordPress Un giretto sui sui archivi è istruttivo. Ora sta cazziando tutti noi, con tanti saluti ai più permalosi.
Non ha tutti i torti a mio avviso, anzi. Chi mi conosce sa che non amo confondermi con la massa. Tuttavia l'evoluzione di qualunque tecnologia su Internet produce effetti sociali (nella realtà virtuale) analoghi a quelli di una piccola cittadina che diventa una metropoli o di un negozietto che diventa un megastore.
15 anni fa nessuno sapeva cos'era un email, ma chi li usava rispettava scupolosamente la netiquette (vedi anche il sito di Bertola) e, ad esempio, si curava del quoting. Oggi chiunque ti inonda di robaccia, rispondendo in cima al testo, con interi mail allegati inutilmente, il subject pieno di R:R:R: (grazie a M$oft), e scrivendo in HTML.
Quando il blog diventa uno strumento facile allora chiunque si mette a usarlo. Quando sbarca sui grandi quotidiani come paroletta di moda anche peggio. I contenuti originali sono sempre meno frequenti. La gente rilancia notizie a partire dalle stesse press release che tutti possono già leggere quando si dovrebbe fare il contrario: scrivere solo quando si hanno osservazioni da fare sulle notizie. Un commento arricchisce di punti di vista. Una news peggiora solo il rapporto segnale-rumore.
Diceva sempre Mark nei commenti a questo post:
Re: news-reposters. The combination news-aggregator-plus-blogging-tool is probably the worst possible invention for the long-term health of the blogging community. All other things being equal, people will do what their tools make easy – witness all the newbie blogs with default Radio templates that do nothing but repost auto-generated excerpts from the top ~25 bloggers. Like, who cares? Go into stamp collecting. I’ve written scripts that generate more interesting content.
Ed era il 9 febbraio del 2003.
Secondo me c'è una terza via: rimettere l'accento sulla parte log della parola weblog. Riprendere il significato originario di registro di eventi (informatici e non) insito nella parola log. Se racconto cosa sto facendo, nel lavoro o nella vita, allora i miei contenuti possono aggiungere un mattoncino alle informazioni in rete. Sapere a che punto è la lavorazione di qualche cosa è un'informazione utilissima, specialmente in ambito corporate o dove ci sia un lavoro collaborativo.
Il più è convincere gli altri…
…e lotto insieme a voi.
Scherzi a parte non sono l'unico ad avere avuto un periodo di ibernazione:
Tutto tace, or something: “Hey, ciao. Se stai leggendo questo messaggio significa che sei ancora iscritto al feed RSS di Emorroico (o che stai leggendo questo post nell’archivio, ma sarebbe molto meno poetico quindi farò finta di niente). Che fine ho fatto, dici? Beh, un po’ lo Zio, un po’ il lavoro, un po’ l’università e all’improvviso – hey, Emorroico, che fine hai fatto?
(Via Blogorroico.)
Salvo che io ho un responsabile diretto che mi ha rubato la scena.
La cosa più importante e' che sia lui ad essere vivo e arzillo, dopo le sue due operazioni al cuore, la lunga degenza e il lunghissimo inverno-quarantena.
Ora le 24 ore bastano a malapena per i bisogno primari, con un piccolo tiranno che ha scoperto l'uso della voce in modalità comando imperioso. Persino il suo fotoalbum non è aggiornato da un po'.
Giusto per completare il quadro ecco un'immagine delle news rss ancora da leggere…
Ma ce lo racconta Yahoo! News:
By introducing blog services, Microsoft has entered a new front in its battle with Google, which got a head start by acquiring the Blogger platform last year. The two already have competing Web-based e-mail services and are about to lock horns over search technology. Later this year Microsoft plans to premiere MSN NewsBot and MSN BlogBot, tools for searching news and blogs, respectively (bet you didn't figure that one out).
Gli interessi di grossi nomi nel fenomeno dei Blog fa veramente pensare che tra poco questo strumento diventerà usuale nell'ambito lavorativo.
L'adozione di Apple di Blojsom è forse passata un po' troppo in sordina a seguito della presentazione di Mac OS X 10.4 Tiger. Vedremo come sarà il lancio solo nel 2005.
Stamattina come ogni anno ero in Via Indipendenza a seguire la silenziosa camminata verso la piazza antistante la Stazione.
E' un rito collettivo, un momento particolare che è molto difficile da spiegare per chi non l'ha mai vissuto.
La strage alla stazione è una ferita che ogni bolognese, genuino o adottivo (come il sottoscritto, ma da lunga data) si porta dentro senza bisogno di una spiegazione precisa o un legame diretto.
Non importa l'aver conosciuto qualcuno coinvolto nella strage o l'aver perso un parente o un amico. Una vicenda di questa portata è una ferita al cuore di chiunque conosca questa città.
Alle 9 e mezza di mattina del due agosto di ogni anno è del tutto naturale cominciare la lenta camminata, dietro agli stendardi e agli striscioni, con autorità e gente comune mescolata senza distinzione.
Cos'altro potremmo fare?
Se una strage del genere, e i difficili anni che sono seguiti cercano di annebbiare e far dimenticare, l'unica risposta possibile è un noi ci siamo. Basta una camminata, niente di più facile.
Io da quando ho avuto possibilità di decidere, ho spostato le ferie o programmato le vacanze in maniera da non mancare il 2 agosto (mi hanno fermato la febbre un anno e un viaggio aereo un altro).
Fatelo anche voi. Chi vive a Bologna per lavoro o studio, prendete un treno e venite a Bologna il 2 agosto mattina. Chiamate i vostri amici. A piedi o in bicicletta va bene qualsiasi cosa. Mentre tutti sono addossati sulle riviere, con densità di ombrelloni a livello di formicaio, sarebbe bello vedere Bologna il 2 agosto 2005 brulicare di persone che si dirigono in stazione. Solo per esserci.
E va su un nuovo blog più consono al suo nome:
ancora tutto in lavorazione e da definire; per il momento occuperò il mio spaziettino
Cui verrete ridiretti in 10 secondi (se tutto va bene).
Pazientate un pochino per la sistemazione del layout e dei feed RSS, vi prometto bolsate più belle e più superbe che pria! 🙂