Amazon (Windows) Unbox

Amazon lancia il nuovo servizio di acquisto e noleggio di film online probabilmente cercando di anticipare l’evento annunciato da Apple per il 12 settembre.

Ti regalano perfino 2 dollarucci di spettacolo gratis in occasione del lancio del servizio (al posto dei pasticcini).

Andiamo a controllare i requisiti di sistema (non sono linkati in home page, occorre fare il tour guidato e cliccare sulla pagina di download del player):

[…] Amazon Unbox Video is designed for the best experience using a system that meets the Recommended System Specifications. Also, while it may be possible to run the Amazon Unbox Video player on an Apple computer running a required Windows operating system, we cannot guarantee performance on those systems.

[…]

Minimum System Requirements




OPERATING SYSTEM: The Amazon Unbox video player application is only compatible with Microsoft Windows XP Home Edition Service Pack 2 (SP2), Windows XP Professional SP2, Windows XP Tablet PC Edition SP2, or Windows XP Media Center Edition 2005 Update Rollup 2. The Amazon Unbox video player is not compatible with Apple/Macintosh operating systems.

Ah, ecco. In genere in questi casi si promette la compatibilità con Apple per imminente. Controlliamo le FAQ:

Can I use Amazon Unbox on my Macintosh or iPod?

Unfortunately, our Amazon Unbox video downloads are not compatible with Apple / MacIntosh hardware and computer systems.

E sorvoliamo sull’uso del tag <FONT> e altri tag non chiusi e il DOCTYPE non dichiarato nell’intestazione. Insomma una pagina codificata da raccapriccio.

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Airfix chiude

AIRFIX E PRIVACY:

Neanche mi ricordavo di Airfix, fabbrica inglese di aereomodellini della mia infanzia. Oggi Enrico Franceschini su Repubblica ci comunica che l’azienda chiude. E mi spiace. Grazie a Airfix capii fin dalla piu’ tenera eta’ che il mio talento di bricoleur era vicinissimo allo zero.

(Via manteblog.)

(Vedi anche Luca Sofri)

E io che ho ancora un B-29 a metà (ma già dipinto) e parecchie altre cose da finire negli scatoloni in cantina…

Comunque non l’ho mai dimenticata, non foss’altro per l’odore di smalti Humbrol che viene dal cassetto dei colori nella mia libreria.

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BlogDay 2006

Pare che oggi tocca proprio partecipare al

BlogDay 2006 » Italiano – Cos’è il BlogDay?:

In un lungo momento del 31 Agosto, i blogger di tutto il mondo posteranno una raccomandazione di 5 nuovi blog, preferibilmente blog differenti dalla loro cultura, da loro punto di vista e dalle loro attitudini. Quel giorno, tutti i lettori di blog si troveranno a navigare e scoprire nuovi e sconosciuti blog, celebrando la scoperta di nuove persone e nuovi blogger.

(Via BlogDay.)

Quando ho cominciato a spulciare i miei 414 feed mi sono subito reso conto che cinque segnalazioni sono pochissime e che non è facile scegliere un criterio con cui selezionare i blog da mettere in lista: l’amicizia è il primo che viene in mente, ma anche la tecnologia o l’abitudine. Alla fine mi sono fatto una domanda: da chi imparo qualcosa ogni tanto?

43folders.com – Merlin Mann e i suoi piccoli e grandi consigli di produttività personale. Per chi ha una gestione temporale cronicamente incasinata.

Reporter Diffuso – Marco Montemagno ha smentito l’immagine plasticosa da Sky TG incrociato con la CNN. Sul blog, oltre a veloci segnalazioni e meme sull’ultimo servizio web 2.0, le sue analisi dei fenomeni di social network meritano una sosta di lettura nell’aggregatore.

Momoblog – Massimo Morelli abita qui vicino e meriterebbe maggiore fama rispetto ai nomi più famosi tra i blogger italiani per l’attenzione a certe notizie e un suo speciale punto di vista. Un maratoneta dei blog. Benché il suo blog mi interessi per notizie scientifiche e recensioni di libri, riesce sempre a farmi pensare al Due Madonne ogni volta che passo da San Lazzaro. Per un analfabeta sportivo è l’ennesima prova della pervasività del mezzo. 🙂

Daring Fireball – John Gruber e le sue impietose e dettagliate analisi del mondo Apple. Una prosa spassosa, uno stile unico curato maniacalmente anche nella veste tipografica. Mai un articolo prima che sia passata l’onda della notizia del momento. Mai un saggio scritto senza riflettere. Mai un pezzo corto… 🙂

~stevenf – Steven Frank è uno dei geniacci della Panic, la software house di Transmit. Scrittura sagace che denota le stesse idee brillanti che troviamo nelle sue creazioni. Un punto di vista sempre interessante sul mondo Apple ma anche sulla tecnologia e sul mondo videoludico (Nintendo DS in particolare).

Fuori concorso per ovvi motivi metto il mio piccolo Tatino, nel secondo anniversario della sua prima rinascita.

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Nominare il Signore in Autosole

LE VIE DEL SIGNORE SONO INTASATE :

La Repubblica informa che domenica prossima un manipolo di Papaboys presidierà l’autogrill di Cantagallo per diffondere il Verbo tra chi ritorna dalle vacanze. Non ce n’era bisogno. Dopo 8 ore di coda, il Signore sarà già sulla bocca di tutti. E pure la Madonna.

(Via Il blog di Gago 2.0.)

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Chris Pirillo: .INFO Domains are .DEAD

.INFO Domains are .DEAD:

Can anybody point me to a single .INFO domain that isn’t junk? All I see is .SPAM and .CRAP. The .INFO TLD has “officially” been co-opted by idiots. I can only think of a few reasons why you’d want to register a .INFO domain:

  • You’re a spammer
  • You’re a marketer (read: potential spammer)
  • You’re misinformed
  • You’re a brand masochist
  • You couldn’t get .COM, .NET, .ORG, .US, or .MXYZPTLK
  • You registered when .INFO was well-intentioned

If you’re a .INFO owner, sell it to a spammer and rebrand yourself – please. For goodness sake, let’s take a mulligan and pretend this whole .INFO thing never happened. I suppose .BIZ is just as .BAD! The only TLD the world really needs is .XXX – which would make filtering a helluva lot easier.

, , , , , ,

(Via Chris Pirillo.)

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Google alla convention di Star Trek

Stardate 0817.06:

Did you ever realize that among many other things, Star Trek predicted blogs? Think about it — all those “Captain’s log” and “personal log” entries that Kirk would make. He was definitely a blogger. And of course the communicator-inspired cell phone design. And the crew was constantly asking the ship’s computer for information…sort of like Google.

(Via Official Google Blog.)

Sarà che da Star Wars fan, le iniziative dei “cugini” Trekker mi fanno storcere il naso, ma il paragone fra i servizi di Google realizzati comprando prodotti esistenti come SketchUp, qui presentati come la fantascienza fatta realtà, mi sembra tirato per i capelli.

Sarebbe bello andarci o almeno dare un’occhiata, in ogni caso: è il quarantennale di Star Trek e Google presenta nuovi prodotti, chissà se rigorosamente in beta.

P.S.: ma a queste manifestazioni non si trova mai uno scenografo pentito che fa abiura dei pianeti con le rocce di cartapesta al cui confronto i presepi di parrocchia vincono l’Oscar per gli effetti speciali? E che dire dei monitor con le carte stellari, sul ponte dell’Enterprise nella serie classica che sono appunto fatti di carta?

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John Gruber sugli annunci WWDC 2006

Regarding the Hardware Announcements at WWDC 2006:

Notebook market share is much more indicative of the overall interest in the Mac platform.

[…]

Apple’s “i” prefix is really rather curious, if you think about it. Originally, it ostensibly stood for “Internet”, in that the original iMac was introduced as the “Internet” Mac. But that connection between the “i” and “Internet” quickly faded away, and the “i” has more or less come to mean “fun consumer-level product from Apple”, which really has no logical connection with the letter “i”. The most famous iProduct of all — the iPod — has nothing whatsoever to do with the Internet. (iTunes does, but not the iPod itself.) In this larger “i” context, “iMac” fits perfectly, and what seems odd is the fact that the non-pro MacBooks lost their “i”.

(Via Daring Fireball.)

Il consueto articolo di approfondimento di John che si distingue per non seguire le cose dette e stradette nel buzz della blogosfera.

Ho selezionato due passaggi che mi hanno colpito:

l’osservazione sulla quota di mercato misurata con il segmento dei portatili è molto sensata. Ne ho trovato una personale ed empirica conferma nel mio ambiente di lavoro, tradizionalmente intel-centrico in cui, da singolo utente Mac, su 300 persone ho visto aumentare il numero di portatili di colpo negli ultimi mesi. Pochi in assoluto ma rilevanti in percentuale e soprattutto da parte di persone che mai si sarebbero interessate prima al Mac.

Altra conferma durante la conferenza GARR/Terena 2006 cui ho partecipato come staff di streaming (ho un post in arretrato al proposito): nell’ambiente scientifico e accademico la quantità di iBook e Powerbook anche al banco dei relatori andava ben oltre la fluttuazione casuale a tre sigma. 🙂

Sul ruolo della “i” ricordo una pagina sepolta nel sito Apple ma che ora non riesco a ritrovare. Prometto update. Non ridete.

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