Twitter ancora in manutenzione

twitter_down_thumb.png
Oggi come ieri, anzi qualche settimana fa. Stessa situazione, stessa screenshot che riciclo.

Anche il servizio di Istant Messaging non si sente tanto bene… come al solito.

Non solo twitter è down ma provate a trovare un idraulico durante i weekend.

Twitterastinenza… brutta cosa. Quasi quasi metto in giro un rumor: client Twitter incorporati nella suola delle crocs. La blogosfera impazzisce.

Logout.

Technorati Tags:

Pubblicato
Etichettato come BolsoBlog

Distraction-free: e se avesse ragione lui?

Tra la decina di tab aperti di NetNewsWire, alcuni dei quali senza nemmeno ricordami la news che ne contenteva il link, mi sono trovato questa considerazione di uno degli autori di lloogg sul lavorare senza distrazioni:

Aumenta la tua produttivita’ del 50% con una semplice operazione:

E’ come avere uno dietro al sedia che ti tocca la spalla e ti chiama ogni cinque minuti!, dico, come si fa a stare concentrati se mentre si sta facendo una cosa ci sono finestre che lampeggiano di chat che vogliono una risposta?

Se volete aumentare la vostra produttivita’ del 100% usate fvwm2, ma se vi basta solo un 50% disabilitate immediatamente la notifica di nuovi messaggi. Quando avete finito di fare qualcosa sara’ tempo di guardare se qualcuno vi ha scritto e rispondere, senza essere scocciati in real time.

(Via antirez weblog.)

La cosa curiosa è che proprio ieri notavo la stanchezza accumulata da notte dormita male, twitter+growl, NetNewsWire+growl e una serie di chat fitte fitte.

Concentrazione andata a meretrici e produttività in ribasso.

Sono convinto che non ci si possa privare degli input ma che l’information overload non puo’ essere gestita prescindendo da una gestione del proprio tempo, magari con GTD: ci sono i momenti in cui alloco il tempo per il cazzeggio e le news, quelli in cui crollasse il mondo finisco di scrivere un articolo o di leggere a fondo un paper.

Non è il rubinetto sulla quantità di informazioni che risolve la questione ma anche il decidere di usarlo e decidere di chiuderlo del tutto, a volte.

Prendere decisioni sul proprio tempo non è cosa facile, serve autodisciplina come nel fare una dieta. Lo dico con cognizione di causa, ammirando il mio monoaddominale.

Nel frattempo riaccendo FlexTime, per combattere il rimandare (procrastination). Il sistema 10+2 l’ho già sperimentato e aiuta molto in questi casi. I sistemi distraction-free invece mi tornano più utili quando devo scriviere un articolo a cavallo di una deadline già passata.

Update: e adesso Elena ha scritto questo fantastico post sulle auto-interruzioni.

Technorati Tags:
, , ,

Pubblicato
Etichettato come BolsoBlog

Ecco, uno così è il mio idolo

e io che mi pensavo » E adesso cosa faccio?

[stark] Lui è uno che pubblica un post al mese, proprio per una questione di qualità, lui è uno che il post lo scrive, il giorno dopo lo rilegge, e toglie una virgola. Poi il giorno dopo lo rilegge, e la rimette.

Ciao -Gus+

Apprendo incredulo da Lux della scomparsa di Guido. Così incredulo che mi precipito a chiedergli conferma su iChat.

Si dice oggi che il webduepuntozero sia una rete fatta principalmente di persone. Vero, ma lo er anche la rete dei forum e, ancora prima delle BBS (anzi, dei BBS, come si polemizzava allora).

Le persone che hai incontrato per caso in quei lunghi thread di messaggi possonono lasciare un segno nella tua vita per i motivi più impensati. Con Guido, che allora si firmava -Gus+, ci rimpallavamo messaggi sul suo abbandono del Mac OS del 1994, in favore di un supposto superiore NT. E giù parole su parole fra opposte tifoserie, ma parole stimolanti e vibranti intelligenza che scorrevano nei 14.400 bbps dell’Apple Modem che risucchiava scatti del telefono dove io ero obiettore.

Era ADB-BBS di Milano. E ci si collegava da Bologna, da Piacenza e da chissà dove. Pur di sentiri e di scambiarsi idee.

Poi, un giorno decisi di rispondere ad un suo annuncio ed eccomi ad incontrarlo una freddissima mattina di gennaio 1996, in via Leoncavallo, a cavallo della coincidenza due treni, per comprare la sua copia usata di MYST per Mac. Quel momento ha cambiato la mia vita personale, sentimentale, di videogiocatore prima e di recensore poi. E in quel particolare momento ricordo la simpatia e l’intelligenza di Guido che avevano trovato corrispondenza fra il mail e la persona reale che era. Ci trovammo benissimo, mi spiegò come iniziare con MYST e tante altre cose.

In seguito lo vidi diversi mesi dopo nella prima pizzata da BBS di Peter Pan, ritrovando la stessa simpatia e vividezza come se fossero passati due giorni. Strani incroci, quella stessa sera c’era anche Daria.

Nel cyberspazio le persone e le storie si avvicinano e si allontanano, non sempre accompagnate da una corrispondenza nel mondo reale. Se perdi di vista qualcuno che ti aveva lasciato un segno ti rimane come un tarlo nella testa e io era tanto che mi chiedevo che cosa stesse facendo -Gus+.

La notizia di oggi, oltre a lasciarmi con una stretta dentro che non accenna a passare, mi ha fatto ritrovare il -Gus+ di una volta, quello che decide di aprire un blog per raccontare il suo demone dando una mano agli altri, di condividere la sua storia in un forum, di non perdere mai la forza di raccontare con ironia fino all’ultimo.

Un abbraccio a -Gus+ e alla sua Cucciola.

Conserverò per sempre quella scatola consumata di Myst.

Ciao -Gus+.

Pubblicato
Etichettato come BolsoBlog

Ho ritrovato Giovani Tromboni

Era scomparso senza autorizzazione dal mio aggregatore, e io che mi pensavo che aveva cambiato indirizzo senza dire niente, poi oggi apro questa tumblerata di Antonio:

“Le analisi di Ilvo Diamanti sono sempre interessanti, ma chi ha rubato il tasto “virgola” dalla sua…”:

“Le analisi di Ilvo Diamanti sono sempre interessanti, ma chi ha rubato il tasto “virgola” dalla sua tastiera è pregato di riportarglielo”

giovani tromboni

(Via Webgolr.)

E me lo sono ritrovato di nuovo in NetNewsWire. Grazie, Antonio.

Pubblicato
Etichettato come BolsoBlog

Eio -> Dema -> Crocs gratis per tutti

Crocs gratis per tutti:

Dema le regala se lo lincate (pratica abominevole nonché deplorevole, ma il video è bellissimo).

Poi però dopo somigliate a Bush, eh.

(Via e io che mi pensavo.)

Sarà che ho tutte le scarpe estive prigioniere della casa cantierata, sarà che il video di Dema è grandioso, sarà che i meccanismi delle reti sociali sono diabolici, saranno i due post di Samuele Silva ma io ho inaugurato la pagina contatti apposta e dichiaro un 43 di piede 🙂

Pubblicato
Etichettato come BolsoBlog

The Long Tail of Mathematica

6.gif

Alla pagina

The Long Tail – Wolfram Demonstration

si può giocare con una versione live della Coda Lunga, sia gustandosela passivamente nell’anteprima flash sia giocandoci con il Mathematica Player.

Dall’ultima mirabolante versione di Mathematica infatti la Coda Lunga è uno degli esempi incorporati per giocare con questo strumento. Segno che la blogosfera detta anche l’agenda dei temi scientifici.

Forse così mi farò perdonare le pulci fatte a Massimo durante il CitizenCamp

Technorati Tags:
, ,

Pubblicato
Etichettato come BolsoBlog

Gmail come antispam e casella unica

Leggendo il grido d’allarme di Gioxx poco fa su Twitter mi sono ricordato di un post che volevo scrivere sull’utilità di Gmail come imbuto di raccolta antispam e concentratore di caselle uniche.

L’idea non è nuova ma vale la pena di aggiungere qualche considerazione.

Andiamo con ordine: Gmail è una mega-casellona centralizzata sui server di Google di 2 GB di spazio, con un efficiente motore di ricerca, sistema di tag e filtro antispam. E’ quindi un buon candidato a conservere tutte le nostre mail, indipendentemente dalla casella in cui arrivano (non considero le preoccupazioni di privacy in questa analisi). Per fare questo recentemente Gmail ha introdotto la possibilità di controllare fino a cinque altre caselle di posta facendo le funzioni del nostro solito programma di posta. Basta inserire le credenziali (username, password, indirizzo del server di posta), rispondere ad un mail di verifica ed il gioco è fatto.

gmail_send_mail_as.png

Con una procedura analoga è possibile spedire posta con un indirizzo mittente diverso da Gmail. Si possono usare sia gli stessi indirizzi delle caselle in entrata che indirizzi diversi. In questo modo i nostri destinatari non si accorgono (a meno di spulciare gli header) della provenienza googliana della nostra posta.

gmail_get_mail.png

A questo punto si puo’ decidere se leggere la posta via web oppure farla scaricare dal nostro client solamente dalla casella GMail.

Il primo vantaggio di questo scenario è di avere la posta permanentemente conservata nello stesso posto tenendo sgombre le altre caselle. Il secondo vantaggio è che tutta la posta viene ripulita dallo spam prima di essere controllata dal nostro programma di posta, liberandocene definitivamente. Il controllo è particolarmente efficiente perché essendo un sistema centralizzato da Google può confrontare i dati di milioni di email da tutto il mondo e per tanti destinatari diversi. Un po’ come il controllo antispam Akismet di WordPress.

I server di posta possono essere consultati in due modi, principalmente: con protocollo POP3 o IMAP. Detta semplicemente la differenza sta nel fatto che nel primo caso la posta viene scaricata sul proprio computer e sul server ne rimane una copia temporanea o nessuna copia, nel secondo caso vengono scaricate solo le intestazioni dei messaggi (o anche una copia completa in cache) ma sul server rimane integralmente tutta la posta, che puo’ essere gestita in cartelle, copiata, spostata, etc. In alte parole, in POP3 il nostro computer fa da luogo di conservazione principale mentre il server è un’area di transito, in IMAP il server ha il ruolo principale e il client è, appunto, solo un client. Tecnicamente c’è molto di più da dire ma per fissare le idee mi basta questo.

Se siamo abituati a leggere la posta da un computer solo, potremmo non notare la differenza ma se abbiamo più postazioni di lavoro (casa, ufficio, portatile, casa di amici o colleghi, etc.) la differenza è importante: controllare la posta sempre via POP produce copie multiple e sfasate dei propri mail su vari computer, lavorare via IMAP no: tutto rimane sul server come succede, appunto su Gmail o su qualunque altro webmail.

Torniamo a noi: come fare per centralizzare la posta su Gmail quando si hanno più di cinque account da far consultare a GMail stesso. Un’idea banale è quella di farsi una seconda casella GMail ma questo guasterebbe i vantaggi della centralizzazione. La mia idea è di controllare se uno degli account in questione permette la connessione via IMAP, oppure di procurarsi un qualunque account gratuito o del proprio provider che consenta la consultazione via IMAP. Ad esempio, le mie caselle di casa di Fastweb hanno questa possibilità, l’account di poste.it anche, l’account dotmac pure (anche se nel client viene chiamato “modalità dotmac”, il funzionamento è IMAP). Nel mio caso il solo account Iperbole (glorioso e gratuito, non se ne dica mai male) del Comune di Bologna è limitato al protocollo POP3.

Scelta la casella IMAP, questa sarà il “gateway” di tutte le caselle in eccesso per Gmail. Vediamo come. Supponiamo di avere un numero n di caselle, maggiore di 5, di cui almeno una con protocollo POP3.

  1. Impostiamo Gmail per controllare 4 nostre caselle solo POP3;
  2. Impostiamo Gmail per controllare la nostra casella IMAP
  3. Impostiamo il nostro client di posta usuale (ad esempio Apple Mail o Thunderbird) per controllare sia la stessa casella IMAP che controlla Gmail sia le restanti (n-5) caselle POP3
  4. Cominciamo a controllare la posta normalmente
  5. Ogni tanto, con periodicità dettata dai nostri gusti e dal modo di lavorare, trasciniamo tutti i mail delle (n-5) caselle di posta del nostro client sulla casella IMAP nello stesso client.

imap_to_gmail.png

Il gioco è fatto: la casella IMAP riceve la posta trascinata da noi perché possiamo manipolare (aggiungere, cancellare, spostare) posta sul server. La stessa casella puo’ essere controllata dal client mentre viene svuotata regolarmente da GMail via POP3. Quella casella ha una doppia vita e fa esattamente il lavoro che serve a noi.

Questo scenario si applica a chi è abituato a lavorare in maniera mista via webmail e via client, richiede un intervento umano anche se non sarebbe impensabile fare uno script a patto di lasciare sempre il proprio computer acceso. In alternativa si può scegliere una casella che permetta un forward permanente della posta verso un’altra casella (in questo caso Gmail) ma la soluzione è poco pulita perché gli header non restano gli stessi (pignolerie da geek retaiolo).

Technorati Tags:
, , , ,

Pubblicato
Etichettato come BolsoBlog

Twitter: succede nelle migliori famiglie

twitter_down_thumb.png
Twitter è down ma non ci mostra il solito gattino:
una schermata nuova promette nuove svallianti feature in arrivo ed è inpostata con autorefresh: se avessero voluto limitare il carico sul webserver non era certo questa la maniera migliore… che sia la volta buona di un potenziamento serio di Twitter?

Cliccate sull’immagine per ingrandirla.

Update: alle 12:08 CEST siamo di nuovo online. Due righe in home page dicono:

Hey Folks, Twitter will be taking some scheduled down-time on Wednesday between midnight and 2AM PDT. Nothing fancy, just fixing up some infrastructure stuff.

Nessun altro dettaglio sul Twitter Blog.

Technorati Tags:

Pubblicato
Etichettato come BolsoBlog
%d bloggers like this: