La pacifica rivoluzione di Nino Loperfido

Scarica l’invito in pdf

Essere un uomo. Questo mi interessa. A meno di dieci mesi dalla sua scomparsa, la pacifica rivoluzione di Nino Loperfido, neuropsichiatra  infantile e assessore alla sanità con la giunta Zangheri tra il 1970 e il 1980, viene raccontata in un documentario a cura di Giuliano Loperfido e Lorenzo Massa. Appuntamento lunedì 19 gennaio a Bologna, presso il cinema Lumiere.

Tre le proiezioni previste in tre orari differenti (18; 19.30; 21) presso la Sala Officinema/Mastroianni del cinema in via Azzo Gardino 65 a Bologna. Alla proiezione delle ore 18 saranno presenti i due autori insieme ad Alberto Alberani, responsabile di Legacoop Sociali Emilia-Romagna. L’ingresso è libero.

via legacoop.bologna.it

Oggi siamo particolarmente malandati, se riusciamo a raccogliere le forze e a tener buoni i bimbi saremo al fianco di Giacomo e Giuliano nel ricordare il loro padre, una persona fuori del comune e un amico grandissimo.

Daring Fireball: Macworld Expo 2009 Predictions

Daring Fireball: Macworld Expo 2009 Predictions: UPDATED APPLE TV — Yes. I expect new hardware, but probably nothing radically new other than increased storage space. But it’ll be in the keynote as a signal that Apple is serious about this market.

[…]

The iPhone was an instant hit, but the iPod wasn’t. Apple grew the iPod from a Mac-only peripheral into a cultural sensation slowly but steadily over three or four years. I think they have a similar long-term plan for Apple TV. And in large part Apple — along with every other hardware maker — is hobbled by the limitations of what content the movie studios will allow them to distribute.

Come di consueto nell’analisi finale delle previsioni pre-MacWorld di John Gruber la parte più interessante non è il cosa ma il perché delle possibili scelte di Apple: le strategie di mercato e la tipica linea di pensiero Apple dovrebbero insegnare qualcosa a tutti i nuovi fan pronti ad esclamare “che figata” o “che stronzata”.

Lo stesso dicasi per i detrattori incalliti.

Non parlare al conducente

293 km all'ora

Di ritorno dalla trasferta natalizia per la consegna del portale, mi sono ricordato di avere con me l’antenna gps (non si sa mai di perdersi a Milano in taxi).

Ho deciso di verificare quanto fosse alta la velocità dei treni alta velocità, visto che l’autostrada e il panorama avvolti nella nebbia non erano molto esplicativi.

Quando ho visto la strada disegnata dal navigatore (che ovviamente credeva che il treno fosse sull’A1) scorrere veloce come un videogioco ho avuto un sussulto e ho capito perché le poche macchine visibili nella nebbia schizzavano veloci all’indietro di noi, anziché starci affiancate.

La graziosa vicina di poltroncina mi ha sorriso mentre scattavo la foto ed è tornata sul suo sudoku. Non ci siamo accorti neanche del terremoto.

Per uno che è cresciuto guardando i treni come le mucche non è poco.

Velocità smodata.

Anch’io sotto l’Albero

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Con la netta impressione di essermi perso 5 anni di gite scolastiche quest’anno mi ritrovo per la prima volta sotto l’albero insieme a qualche decina di blogger radunati a suon di frusta e anatemi da Sir Squonk, che così lo spiega:

Mi piace perchè è una piccola tradizione: è nato nel 2003, quando ad avere un blog eravamo in cento, e continua ancora oggi che il blog è demodé, accerchiato e forse sorpassato da ogni sorta di altro strumento, Flickr e Facebook, Twitter e Friendfeed. A pensarci bene, sei anni sono una specie di eternità.

Mi piace perchè è una cosa seria fatta per gioco.

Mi piace perchè è un gioco fatto seriamente.

Doveva essere un post matrimoniale (nel pieno spirito della dinamica raccontata da Elena) così si disse cenando alla Blogfest, ma, per tutta e sola colpa mia, l’ho fatto l’ultima notte possibile in solitudine, causa periodaccio iperlavorativo. Dedicandolo ai tre quarti di famiglia dormiente.

E’ difficile raccontare la strana sensazione di produrre qualcosa per gli altri combattendo contro un demone semi invincibile come La Scadenza, cercando di metterci qualcosa di natalizio contenendo l’apporto di zuccheri, cercando di immaginare l’effetto che fa un racconto a gente che non ti ha mai visto né letto. A leggere i post di oggi non devo essere stato il solo ad avere questi pensieri e ad essere grato a Sergio.

E tanti auguri, noh?

YouTelethon

Ricevo per la prima volta nella mia carriera di blogger di periferia un invito per una conferenza stampa.

youtelethon logo

Questa volta si inaugura la piattaforma web 2.0 di Telethon, chiamata YouTelethon, con tanto di diretta streaming basata su mogulus pro in contemporanea alla tradizionale diretta televisiva del 12,13 e 14 dicembre:

Su YouTelethon la partecipazione prende varie forme: oltre alla tradizionale
donazione, gli utenti sono infatti invitati sia a produrre contenuti video, file audio,
immagini, e post, con cui lanciare in rete il proprio messaggio di solidarietà; sia a
coinvolgere e sensibilizzare la propria rete di amici e conoscenti attraverso i più
frequentati social network.

[Dal comunicato stampa YouTelethon in pdf]

L’iniziativa è lodevole, interessante l’apertura esplicita verso il mondo web 2.0, un po’ curioso che nell’invito fossero contenuti due PDF, dei riferimenti telefonici e nessun indirizzo web. Me li sono procurati con un paio di colpi di Google.

La conferenza stampa è oggi alle 12 presso gli Studios di via Tiburtina a Roma, trasmessa in diretta web (presumo su YouTelethon). Io non potrò esserci ma sono contento di segnalarla.

Appena ho un attimo mi iscriverò al social network di Telethon.

P.S.: ha un che di surreale che un ufficio stampa mandi un invito serio ad un email come bolso at bolsi.org 🙂

Pownce chiude

Un email arrivato poco fa:

date: Tue, Dec 2, 2008 at 3:41 AM
subject: Pownce is shutting down

We are sad to announce that Pownce is shutting down on December 15,
2008. As of today, Pownce will no longer be accepting new users or new
pro accounts.

To help with your transition, we have built an export tool so you can
save your content. You can find the export tool at Settings > Export.
Please export your content by December 15, 2008, as the site will not
be accessible after this date.

Please visit our new home to find out more:

http://www.sixapart.com/pownce

Our thanks go out to everyone who contributed to the Pownce community,

The Pownce Crew

E la conseguenza dell’acquisizione da parte di Six Apart che, come sempre si fa in questi casi, promette un roseo futuro:

A New Beginning

The Pownce team is excited about joining Six Apart. Six Apart has some excellent services to help you stay in touch and share with friends and to reach new readers.

Vox is a personal blogging service designed to help you share with friends and family.

Vox is a free service available to all Pownce users.

Sign up for Vox.

Dopo aver fatto finta di niente per anni è la volta che potrei farmi un account Vox 🙂

Trenta e quaranta

La vita scorre via in fretta. Se non ti fermi a guardarti intorno finisce che te la perdi.

Ferris Bueller

Non ho mai creduto che esistessero soglie d’età tangibili. I grandi impazziscono quando passi 10 anni, i genitori si commuovono quando attraversi 20 anni. Gli amici festeggiano quando è la volta dei 30. I parenti ti danno il benvenuto negli anta quando passi i 40.

Ad ogni passaggio ti continui a interrogare su questi atteggiamenti. Forse dovrebbe succedere qualcosa. Forse dovrei fare qualcosa. Forse dovrei sentire qualcosa. Il problema è che quando gli altri ti festeggiano per te è sempre una sequenza in soggettiva.

Ci sono delle differenze biologiche, ma quelle le sai da quando sei piccolo. A 10 anni manca qualche pelo, qualche curva, la patente per andare dove vuoi e una serie di altri accessori. A 20 sei agile, forte in genere digerisci anche i sassi e non smetti mai di di mettere alla prova questa abilità. Più avanti constaterai che le skill della tua scheda calano leggermente ma non è questo il punto. Se ci pensi bene la vita ti aveva avvertito per tempo.

Ci sono differenze di contesto sociale, di studi, lavoro e maturazione. Sono le più difficili da cogliere perché coadiuvate da alleati invisibili come il confondersi con la massa, il se succede (o non succede) a tutti è normale che succeda (o non succeda) a me, la mancanza di un obiettivo da perseguire, il rischio di perseguire una proiezione esterna da te: ciò che dovresti essere vince su far evolvere con armonia ciò che sei dentro e stare un po’ a vedere.

Com’è, come non è, ti ritrovi almeno a smentire la profezia pinkfloydiana dell’aver bruciato un decennio in un colpo:

And then one day you find ten years have got behind you
No one told you when to run, you missed the starting gun

Infatti non è andata proprio così: sei entrato nei 20 gozzovigliando, sei rimasto appeso ai 29 come un free climber ad un appiglio solo, sei entrato nei 30 facendo il coglionazzo consapevole, abbozzata parodia della vita adulta. Ci sei stato bene, quei nove giri di campo del sistema solare te li sei assaporati, hai fatto cose, visto gente, fatto figli, fatto famiglia ma con una continuità infinitamente derivabile. Un bel prolungamento analitico della vita precedente.

Poi? Poi un giorno il sistema in base dieci ti cambia quel 3 in 4, la tua timeline è sempre C infinito, non ci sono sbalzi tuttavia qualcosa dentro di te fa clic. Sempre gradualmente ma molto più rapidamente di prima. Clic. I sensi sono più accesi anche quando dormi. Clic. Un bimbo ti chiama, ti stressa, si fa adorare, diventa la tua autoanalisi allo specchio. Clic. Digerisci peggio. Clic. Ma tutto sommato non è affatto male. Clic. Solo un po’ più faticoso. Clic. Hai consumato 4 slot di salvataggio della tua partita e cominci a tenerne conto. Ecco cosa. E forse vai da qualche parte smettendo di vagare.

Si diventa trentenni per assuefazione. Si diventa quarantenni di colpo.

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