Le persone che stavano morendo lì non avevano neanche un’idea di cosa fosse successo, e per questo tutti avevano occhi come quelli degli animali. Hai mai visto gli occhi di un maiale quando viene sgozzato? Spaventoso, no? Questa persona mi guardava in quel modo. Me li sogno ancora oggi quegli occhi. Ogni anno, verso il 6 agosto, sogno quegli occhi, tutte le notti. Non voglio vederli mai più, ma loro continuano a comparire. Tanta è stata l’impressione che mi hanno fatto.
(Via Un vecchio dottore giapponese scampato alla bomba atomica | VICE Italia.)
Non ringrazierò mai abbastanza pagina 3 per avermi fatto scoprire questo racconto, da leggere tutto e a stomaco vuoto.
La bomba atomica su Hiroshima è una di quelle cose che, nei cassetti della mente, tendono ad essere relegate nei libri di storia, complice quel velo retro degli anni ’40 che ammorbidisce gli spigoli.
Mentre il ricordo dell’Olocausto è mantenuto vivo da testimonianze, racconti, film e dibattiti, da noi in Europa le bombe su Hiroshima e Nagasaki sono un evento più lontano.
Bastano poche parole per evocare quello che realmente è stato, basta la scena di Rapsodia in agosto in cui gli anziani superstiti ciechi vanno ad accarezzare i giochi arrugginiti nel giardino della scuola distrutta dalla bomba.
Leggete il racconto del dottor Hida e poi guardate queste immagini di The Big Picture.