La notte precedente attaccato a Twitter, interagendo con chi come Scalfarotto o Civati faceva la cronaca dal Capranica sulla propria pelle mi sono illuso di aver dato una spintarella:.
Caro @pbersani, detto da un elettore di Bersani, il nome giusto è RODOTA’. Ripeto: Stefano RODOTA’. R-O-D-O-T-A’.
— Federico Giacanelli (@bolsoblog) April 17, 2013
Luca Sofri lo dice meglio:
Per come l’ho vista io, senza internet e i social network, ieri intorno alle 19 Bersani e Berlusconi si sarebbero accordati su Marini, e i telegiornali avrebbero accennato a questo come un retroscena, di fronte a spettatori intenti a cenare e fare altro, molti dei quali avrebbero borbottato un po’ nei loro tinelli. Poi Bersani sarebbe andato a spiegare la scelta ai suoi parlamentari, alcuni dei quali avrebbero mugugnato, ma senza ricevere un flusso costante di reazioni sempre più aggressive da internet (persino di gente che di Marini non sa niente, solo che è vecchio e democristiano) e senza quella pressione: ignari, di cosa ne pensassero gli italiani. Qualcuno avrebbe dissentito, ma sarebbe finita lì: neanche si sarebbe deciso di votare, a fronte di un limitato dissenso interno.