Quando l’ho visto pensavo fosse un effetto dello stordimento da passeggiata in grande centro commerciale durante le vacanze natalizie. Poi ho pensato che fosse una battuta sardonica degli addetti alla sala ascolto hi-fi del negozio: non si trattava certo un di un piatto di riferimento Thorens ma solo di un giradischi USB per importare i vecchi vinili direttamente in digitale.
Infine, tristemente, l’ho presa come un segno dei tempi: le masse, le greggi, di persone che vanno in un megastore non sanno che un tempo esistevano gli impianti hi-fi a componenti separati, abituati al pollice sul tasto play del lettore mp3, probabilmente pensano che il suono esca da qualche parte arrangiandosi da sé.
Portiamoci t a + 10 anni, anzi basta un + 5 anni: un lettore USB 3 di CD/DVD da 49,99 euro su uno scaffale ci intimerà di non avvicinarci senza un collegamento ad Internet e la nostra Cross Platform MusicID, altrimenti non suonerà da solo il vostro dischetto di plastica iridescente.
P.S. ieri sera, la giovine 35enne che mi stava tagliando i capelli mi ha rivelato che sua madre possiede un disco originale dei Beatles, Get Back:
non mi ricordo più, quelli piccoli erano… come si dice? A 45 o a 33…? Beh, nella casa nuova lo incornicerò perché è troppo bello…
No vabbè dai, io ho trent’anni e mi ricordo benissimo la differenza tra un 33 e un 45 giri, ne avevo a pacchi. Avevo anche dei 78 giri. Non c’erano mica i cd all’epoca. E’ solo che è svampita la parrucchiera, fidati.
Comunque sarà da ridere fra cinque-dieci anni importare tutti i cd/dvd che ho in giro per casa. Intanto, dovrei far qualcosa per tutte quelle musicassette…
Ma tu ed io mica siamo, ehm, al centro della gaussiana…
Non lo è neppure la parrucchiera, auspicabilmente.
A me è successo di peggio. Era l’inizio del 2005, stavo impacchettando tutta casa per il mega trasloco, e mi capitò di parlarne con una nuova collega, appena giunta da altro reparto con qualifica di redattore, laurea in lettere e brillante carriera. Quando dissi che avevo da impacchettare un sacco di fragilissimi dischi di vinile, mi chiese se ne facessi collezione… e si stupì molto del fatto che io li avessi semplicemente comprati quando non esistevano CD, DVD, MP3… nel secolo scorso! 🙂
Ciao Dada,
l’anneddotica personale mi colpisce relativamente meno, la frase della parrucchiera ci stava bene giusto perché è successa proprio ieri, quel che capita a me o a te una tantum potrebbe, a voler essere ottimisti, essere una fluttuazione statistica.
Quel che mi colpisce è un messaggio massificato come ho visto da mediaworld: in quel caso stai ipotizzando che migliaia di persone abbiano bisogno di quella precisazione…
P.S.: _millennio_ scorso, non solo secolo! 🙂
Mi chiedo con quali discorsi avessi “rincitrullito” quella povera commessa che e’ stata “costretta” a parlarti di Get Back 😉
E comunque io toglierei quel “greggi”: stona un po’ nel post che e’ comunque interessante! A presto
Me ne ha parlato sua sponte, garantisco io! 🙂
Purtroppo greggi sono a vederli e a starci in mezzo, specie nei weekend ti senti pecora anche tu…
Si’, vabbe’. Immagino:
-sig. Federico il solito taglio alla McCartney dei tempi d’oro? Pensi che ho trovato un vecchio disco dei Beatles… –
A chi la dai a bere? 😉
A Roma Mediaworld e’ enorme. Hanno delle ceste piene di roba in offerta (dai telefonini alle macchine digitali). Viene voglia di entrare con il carrello della spesa (e probabilmente questo allestimento spinge all’acquisto compulsivo). Devo dire che le volte che ci sono andato pero’ sono uscito senza aver comprato nulla… Boh!
Vabbe’ lo devo ammettere: l’allestimento Apple di Mediaworld si distingue da tutto il resto del negozio 😉
Appunto… i cesti pieni di roba in offerta (con prezzi tutti da verificare, in genere sono in linea con quelli che trovi in rete) attirano frotte di gente instupidita… anch’io in genere finisco per non comprare nulla.
Mi fa l’effetto di quando alle fiere tipo motorshow fanno il lancio di magliette e capellini.