Distraction-free: e se avesse ragione lui?

Tra la decina di tab aperti di NetNewsWire, alcuni dei quali senza nemmeno ricordami la news che ne contenteva il link, mi sono trovato questa considerazione di uno degli autori di lloogg sul lavorare senza distrazioni:

Aumenta la tua produttivita’ del 50% con una semplice operazione:

E’ come avere uno dietro al sedia che ti tocca la spalla e ti chiama ogni cinque minuti!, dico, come si fa a stare concentrati se mentre si sta facendo una cosa ci sono finestre che lampeggiano di chat che vogliono una risposta?

Se volete aumentare la vostra produttivita’ del 100% usate fvwm2, ma se vi basta solo un 50% disabilitate immediatamente la notifica di nuovi messaggi. Quando avete finito di fare qualcosa sara’ tempo di guardare se qualcuno vi ha scritto e rispondere, senza essere scocciati in real time.

(Via antirez weblog.)

La cosa curiosa è che proprio ieri notavo la stanchezza accumulata da notte dormita male, twitter+growl, NetNewsWire+growl e una serie di chat fitte fitte.

Concentrazione andata a meretrici e produttività in ribasso.

Sono convinto che non ci si possa privare degli input ma che l’information overload non puo’ essere gestita prescindendo da una gestione del proprio tempo, magari con GTD: ci sono i momenti in cui alloco il tempo per il cazzeggio e le news, quelli in cui crollasse il mondo finisco di scrivere un articolo o di leggere a fondo un paper.

Non è il rubinetto sulla quantità di informazioni che risolve la questione ma anche il decidere di usarlo e decidere di chiuderlo del tutto, a volte.

Prendere decisioni sul proprio tempo non è cosa facile, serve autodisciplina come nel fare una dieta. Lo dico con cognizione di causa, ammirando il mio monoaddominale.

Nel frattempo riaccendo FlexTime, per combattere il rimandare (procrastination). Il sistema 10+2 l’ho già sperimentato e aiuta molto in questi casi. I sistemi distraction-free invece mi tornano più utili quando devo scriviere un articolo a cavallo di una deadline già passata.

Update: e adesso Elena ha scritto questo fantastico post sulle auto-interruzioni.

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